Consorzio industriale di Matera, avviato il piano di comunicazione

È stato avviato, da alcune settimane, il nuovo Piano biennale di comunicazione del Consorzio per lo Sviluppo Industriale della Provincia di Matera. Lo rende noto lo stesso ente, precisando in un comunicato stampa che “il piano, finanziato con fondi della Regione Basilicata prevede sia attività di comunicazione esterna che interna. La comunicazione esterna è finalizzata a rafforzare e consolidare il rapporto con il sistema imprenditoriale, economico e sociale, del territorio per diventare, nel lungo periodo, un punto di riferimento locale e nazionale. La comunicazione interna servirà invece a trasmettere e condividere i valori del Consorzio favorendo la diffusione delle informazioni in rete e sui Social Network, per incrementare le relazioni bidirezionali con l’utenza”.

“Con questo progetto – prosegue la nota – il Consorzio vuole essere un interlocutore attivo delle imprese e dei principali stakeholders locali superando il ruolo di mero informatore rivolgendosi ad un target più ampio rappresentato anche dagli interlocutori con i quali il Consorzio si interfaccia quotidianamente come amministratori degli Enti locali; imprese insediate nelle aree industriali di Jesce, La Martella e Valbasento; professionisti, ingegneri, architetti, urbanisti, notai, commercialisti, ragionieri, consulenti del lavoro; associazioni di categoria, dei consumatori e i sindacati dei lavoratori; istituzioni Locali e Nazionali; organi di stampa, testate giornalistiche on-line e blog tematici. Per realizzare il nuovo piano di comunicazione sono stati individuati consulenti della comunicazione di rilevanza nazionale che hanno avviato da alcuni giorni un’indagine conoscitiva di ogni singola azienda insediata nelle aree industriali di La Martella, Iesce e Val Basento. In particolare sono stati inviati questionari da compilare on line a cui seguirà una intervista telefonica rivolta agli amministratori e responsabili di stabilimento di ogni singola azienda. L’indagine conoscitiva servirà, inoltre, ad individuare le esigenze di servizi delle Imprese, gli investimenti che intendono avviare per migliorare la capacità produttiva in un’ottica di sviluppo dell’economia circolare e la trasformazione digitale verso Industria 4.0".

“Ho voluto fortemente che il progetto partisse entro la fine dell’anno – ha detto l’amministratore, Rocco Fuina – perché in tal modo si potranno cogliere suggerimenti per la redazione del Piano strategico annuale e predisporre le giuste poste finanziarie nel bilancio previsionale di prossima approvazione. Invito, pertanto, gli imprenditori a garantire la massima collaborazione, per consentire ai consulenti di predisporre report dettagliati delle esigenze emerse”.

Beni culturali e paesaggio, istituita Commissione regionale

Nelle more della redazione del Piano paesaggistico, la giunta regionale ha istituito la Commissione regionale in applicazione dell’articolo 137 del Codice dei beni culturali e del paesaggio.
In base alle disposizioni nazionali, la Commissione, se c’è un’urgenza, ha il potere riconoscere formalmente l’esistenza dell’interesse archeologico di una zona sulla quale già sussiste un vincolo diretto o indiretto. Può intervenire, inoltre, per sospendere i lavori in un’area che presenta le caratteristiche di zona di interesse archeologico, pur mancando uno specifico vincolo.
Fanno parte della Commissione quattro esperti nominati dalla Regione, che li sceglie in terne designate dall’Università della Basilicata, dalle fondazioni che hanno nel proprio statuto la promozione e la tutela del paesaggio e dalle associazioni portatrici di interessi diffusi nel campo ambientale. Entrano di diritto, invece, il segretario regionale del Mibact, il soprintendente ai beni archeologici e culturali e due responsabili degli uffici regionali competenti in materia di paesaggio. La Commissione, infine, è integrata da un rappresentante dei Carabinieri forestali ed è presieduta dal dirigente generale del Dipartimento Ambiente.
“Finalità– commenta l’assessore Rosa – è intervenire dove c’è l’urgenza per tutelare le zone di chiaro interesse archeologico. Sottolineo che la Commissione può agire anche su iniziativa dei Comuni o di altri enti pubblici territoriali interessati. Si tratta di una procedura che sembra avere il carattere della eccezionalità ma che in realtà – evidenzia l’assessore – rientra nel percorso previsto dalla legge per l’attuazione del Piano paesaggistico. Se fosse stata messa in campo prima, molte situazioni sotto gli occhi di tutti, come l’’eolico selvaggio’, avrebbero potuto essere gestite con maggiore attenzione e rispetto verso le nostre comunità”.

Parco Gallipoli, Rosa: diploma europeo prestigioso riconoscimento

“Il conferimento del Diploma europeo delle Aree Protette al Parco Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti Lucane è una notizia che ci riempie di orgoglio. Si tratta di un prestigioso riconoscimento, che attesta ancora una volta le straordinarie qualità di quest’area protetta della Basilicata, della sua biodiversità ed anche degli sforzi che insieme le istituzioni preposte, dal Parco, ai Comuni interessati, alla stessa Regione Basilicata, stanno facendo per valorizzare quest’area della Regione”.

È quanto afferma l’assessore all’Ambiente della Regione Basilicata, Gianni Rosa, commentando la notizia del conferimento del diploma europeo delle Aree Protette al Parco di Gallipoli Cognato. Nell’esprimere il proprio plauso “per il lavoro svolto dal Parco per la tutela di un’area dove sono presenti emergenze naturalistiche di grande rilievo”, Rosa conferma “l’impegno del governo regionale guidato dal presidente Bardi in direzione di una Basilicata regione dello sviluppo sostenibile e della tutela ambientale, con al centro la valorizzazione a fini turistici dei Parchi e delle riserve naturali e le attività economiche basate sulla promozione della tipicità e della bellezza dei nostri luoghi”.

Il Diploma Europeo delle Aree Protette viene conferito dal 1965 ad aree naturali e paesaggi di particolare importanza dal punto di vista della conservazione della diversità biologica, geologica e paesaggistica. È stato conferito a 71 aree distribuite in 26 paesi europei: in Italia sono 7 le aree ad essere state insignite questo riconoscimento: l’ultimo Parco ad averlo ottenuto, prima del Parco di Gallipoli Cognato, è stato quello del Gran Paradiso nel 2006. Il Parco Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti Lucane è l’unica area protetta a sud di Roma ad aver ottenuto il diploma, che è il risultato della candidatura avanzata due anni fa dal Ministero dell’Ambiente, a seguito di proposta del Consiglio Direttivo del Parco, avallata dal Dipartimento Ambiente della Regione Basilicata.

Servizio idrico, proseguono i lavori alla diga del Camastra

“Proseguono incessantemente i lavori dei tecnici di Acquedotto Lucano per la risoluzione della problematica verificatasi a causa della torbidità della diga Camastra conseguente alle abbondanti precipitazioni dei giorni scorsi”. Lo rende noto la stessa azienda specificando in una nota diffusa alla stampa che “il fenomeno si è verificato a causa del lungo periodo di siccità che ha determinato un eccessivo deposito di materiale solido nella diga Camastra”.

L’acquedotto lucano precisa inoltre che “le operazioni di trattamento di potabilizzazione, con i necessari tempi tecnici, stanno creando difficoltà di approvvigionamento dello schema idrico Basento – Camastra con ricaduta nell’alimentazione idrica del capoluogo di regione e del territorio provinciale servito”, e che “a partire dalle ore 18.00 di oggi si verificheranno interruzioni idriche nei comuni di, Acerenza, Banzi, Genzano di Lucania, Picerno, Pignola (escluso centro storico), Potenza (esclusivamente in cda Faloppa, zona Betlemme, cda Bucaletto e zona industriale), Tito (compresa zona industriale ed escluso centro storico), Tricarico”.

“Il fenomeno – prosegue la nota di AL – determinerà, inoltre, cali di pressione e/o interruzioni idriche nei comuni di Avigliano (cda Mezzomiero e zone limitrofe), Pietragalla (cda San Nicola e zone limitrofe), Potenza (via Fontana del Cerro, parte alta di cda Lavangone e Piani del Mattino,). Nel comune di Vaglio di Basilicata, le interruzioni si verificheranno già a partire dalle ore 15.00 di oggi. Nel comune di Potenza alla Via Fontana del Cerro, a partire dalle ore 14.00 della giornata odierna, sarà disponibile il servizio sostitutivo mediante autobotte. I tecnici di acquedotto lucano stanno monitorando costantemente i valori di torbidità per gestire al meglio il processo del trattamento di potabilizzazione e consentire il ripristino dei livelli dei serbatoi già a partire dalle ore 07.00 del giorno 25 novembre 2020”.

Acquedotto Lucano precisa infine “che l’acqua erogata è potabile e risponde a tutti i requisiti di legge per il consumo umano e alimentare, come attestato dalle continue e quotidiane analisi della risorsa idrica”.  

Regolazione irroratrici fruttei, il 25/11 webinar dell’Alsia

Migliorare l'efficienza dei trattamenti fitosanitari grazie a semplici accorgimenti e all'utilizzo di nuove tecnologie che garantiscono risultati adeguati. E' il focus attorno al quale il 25 novembre, a partire dalle 17.00, in videoconferenza si svolgerà il seminario “Regolazione delle irroratrici in frutteto”, promosso dell’ALSIA, l’Agenzia Lucana di Sviluppo e di Innovazione in Agricoltura, in collaborazione con l'Associazione italiana per la Protezione delle Piante, l'Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali della provincia di Matera, e il Collegio dei Periti agrari e dei Periti agrari laureati della provincia di Potenza.

Le normative europee contenute nella direttiva 2009/128/Ce hanno introdotto l’obbligo di controlli funzionali periodici delle irroratrici nei Centri di prova accreditati alla regolazione in campo, controlli che possono assicurare efficienza e risparmio: nelle aziende lucane, e in quelle frutticole del Metapontino in particolare, proprio questo importante passaggio è centrale per consentire significativi margini di miglioramento. Diventa, perciò, fondamentale aggiornare tecnici e agricoltori ai quali è rivolto il seminario, che punterà in particolare su aspetti come la regolazione dei volumi dei prodotti fitosanitari nelle macchine irroratrici e la scelta degli ugelli in frutteto.

I lavori si apriranno con i saluti del direttore dell'ALSIA, Aniello Crescenzi, e del presidente dell'Ordine degli Agronomi e Forestali della provincia di Matera, Carmine Cocca. Seguirà l'introduzione affidata a Gianfranco Romanazzi, presidente dell'Associazione italiana per la Protezione delle Piante. Di controllo funzionale e regolazione delle irroratrici parlerà Arturo Caponero, responsabile dei Servizi fitosanitari dell'ALSIA, mentre la regolazione di campo delle irroratrici in frutteto verrà sviluppata da Massimiliano Mochetti, di Braglia Srl.

Le iscrizioni potranno essere effettuate compilando l'apposito modulo sul sito web dell'Alsia. I lavori saranno comunque trasmessi anche in diretta streaming sulla pagina Facebook di ALSIA Basilicata.

Per la videoconferenza è previsto il riconoscimento di crediti formativi per i Dottori agronomi e Forestali e per i Periti Agrari e Periti agrari laureati.

“Agriturismo a fattoria didattica 2030”, le conclusioni dell’Alsia

L’affacciarsi di nuovi bisogni delle famiglie, la scuola post pandemia e la relazione con il “fuori”, le prospettive di nuove occupazioni, in un’ottica di sviluppo sostenibile. Sono stati questi i temi sviluppati nelle conclusioni dell’ALSIA, l’Agenzia Lucana di Svilluppo e di Innovazione in Agricoltura, al termine del seminario di approfondimento “Agriturismo e fattoria didattica 2030” organizzato il 19 novembre scorso nell’ambito di Agri@Tour, il Salone internazionale dell’Agriturismo e dell’Agricoltura Multifunzionale.

Giunto alla diciannovesima edizione, Agri@Tour – che negli anni precedenti si è sempre svolto ad Arezzo – per l’emergenza sanitaria da covid-19 quest’anno si è concentrato tutto in un solo giorno e in videoconferenza. Una giornata comunque da non perdersi, per un comparto che – come spiegava la locandina – conta circa 25.000 aziende agricole e vale oltre 1 miliardo di euro.

Tra i seminari di approfondimento del pomeriggio, quello che ha fatto il punto sui nuovi bisogni e le sfide della sostenibilità per agriturismo e fattorie didattiche nella prospettiva del 2030, con la partecipazione di operatori e di rappresentanti delle istituzioni legate al mondo dell'agricoltura e del terzo settore. All’ALSIA, alla quale da circa 12 anni la Regione Basilicata ha delegato la gestione e la promozione della rete delle fattorie didattiche lucane e la formazione degli operatori del comparto, sono state affidate le conclusioni di un dibattito interessante, che ha visto il confronto di ecologi, giornalisti e esperti di progettazioni di comunità.

“La pandemia – ha spiegato nelle conclusioni del seminario Ippazio Ferrari, referente per l’ALSIA delle fattorie didattiche – ha imposto una serie di cambiamenti nell'approccio fra mondo della scuola e territori. Pur adeguando l'offerta alle nuove modalità che in questo caso si dovranno indirizzare in modo prevalente verso iniziative on line, resta confermato il ruolo delle fattorie didattiche che possono e devono continuare a svolgere un compito fondamentale, in vista di tempi migliori: sviluppare cioè l'educazione educazione rurale inserendola nei programmi scolastici”.

“I ragazzi – ha aggiunto Ferrari – fin da bambini devono conoscere la terra, appassionarsi alle tradizioni rurali e contadine del proprio territorio e alle fasi di trasformazione dei prodotti. Il futuro sarà così una sfida anche per le nuove prospettive di occupazione che potranno intrecciarsi con progetti per il ripopolamento dei borghi rurali e la riabilitazione dei centri storici”. 

Autolettura consumi idrici, AL: al via una nuova campagna

Nei giorni scorsi Acquedotto Lucano ha rilanciato una nuova campagna per invitare gli utenti del servizio idrico integrato a comunicare autonomamente i propri consumi idrici attraverso l’autolettura. Fornire l’autolettura – si legge in un comunicato stampadi Acquedotto Lucano – permette di ricevere fatture calcolate sui consumi reali ed effettivi e dunque con importi esatti. L’autolettura che, di norma, può essere comunicata in qualsiasi momento dell’anno, per la prossima fatturazione prevista al 31 dicembre 2020, potrà essere comunicata fino al 2 dicembre 2020. Per essere valida ai fini della fatturazione, l’autolettura deve essere eseguita attraverso i seguenti canali:
– Internet: accedendo alla pagina www.acquedottolucano.it nella sezione “Autolettura”;
– Telefono: contattando il numero verde 800 992 292 (Digitare tasto 1);
– SMS: al numero 339 994 18 02
– Telegram: registrandosi al servizio di autolettura
Prima di procedere all’autolettura è necessario avere con sé i seguenti dati reperibili in fattura: Codice Cliente, ULM e lettura.
“L’autolettura consente a ciascun utente di aggiornare periodicamente la situazione dei consumi in bolletta, attraverso modalità semplici, veloci ed in maniera autonoma – afferma l’amministratore unico di Acquedotto lucano, Giandomenico Marchese. La lettura del misuratore effettuata costantemente, inoltre, porta con sé un ulteriore vantaggio per gli utenti, ossia di riscontrare eventuali consumi anomali derivanti da guasti o perdite ed intervenire tempestivamente. Soprattutto in questo delicato e particolare momento di emergenza sanitaria – prosegue Marchese -, pur continuando, al momento, ad effettuare le letture dei contatori attraverso gli operatori di Acquedotto Lucano, è indispensabile la collaborazione degli utenti per ottenere consumi reali ed effettivi attraverso la comunicazione dell’ autolettura del proprio contatore”.
  

Vitivinicoltura: Alsia, confronto con operatori del settore

Sperimentazione, servizi di consulenza mirati, formazione, trasferimento delle innovazioni per consentire alla vitivinicoltura lucana di vincere la sfida dei mercati non solo sul piano della qualità ma anche su quella dei costi di produzione. È quanto emerso nel secondo incontro tematico promosso il 17 novembre scorso dall’ALSIA, l’Agenzia Lucana di Sviluppo e di Innovazione in Agricoltura, per costruire in modo condiviso il programma triennale 2021-2023 delle attività dell’Agenzia.
“Dopo esserci confrontati con il comparto della ricerca – ha spiegato il direttore dell’ALSIA, Aniello Crescenzi – attraverso un incontro che ha coinvolto l’Università degli Studi della Basilicata e del CREA-VE, Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria di Turi (BA), oltre che il Centro ricerche dell’Agenzia “Metapontum Agrobios” e i tecnici 3 delle Aziende agricole sperimentali dimostrative dell’ALSIA impegnate nel comparto, abbiamo voluto incontrare produttori e trasformatori attivi sul territorio regionale per meglio calibrare, sulla base delle risorse disponibili, le attività più utili alle aziende”.
Punto di partenza del nuovo confronto, tenuto in videoconferenza su piattaforma Zoom, è stata l’enunciazione delle linee di attività già messe in campo dall’ALSIA nel comparto vitivinicolo. In particolare, in questi anni, l’Agenzia ha indirizzato il suo intervento sulla salvaguardia e caratterizzazione della biodiversità autoctona a rischio estinzione, sulla valutazione di nuove o antiche varietà da iscrivere al registro nazionale vitivinicolo, oltre che sulla partecipazione ad attività di ricerca e al trasferimento dell’innovazione. A queste attività si affianca l’erogazione di servizi specialistici, come il monitoraggio fitosanitario, la formazione e controllo dei Centri privati di controllo e taratura delle irroratrici, la consulenza aziendale per l’applicazione del Pan.
Da produttori e trasformatori è arrivato forte il bisogno di mantenere aperto il confronto con le aziende e la necessità di ricevere supporto costante dall’ALSIA per spingere sulla meccanizzazione delle aziende medio-piccole, e sulla formazione per disporre di personale qualificato e puntare di più sull’enoturismo.
Una sollecitazione accolta in pieno dal direttore Crescenzi che ha ricordato come il servizio gratuito di consulenza fitosanitaria dell’ALSIA, che rientra in uno specifico progetto approvato dalla Regione Basilicata a valere sulla Misura 2.1 del PSR 2014-20, va proprio in questa direzione.
“Ogni azienda – ha sottolineato  Crescenzi – potrà usufruire gratuitamente di un’analisi dei punti critici aziendali e delle possibili soluzioni e di consulenze, tra cui: quella fitosanitaria per la gestione aziendale finalizzata all’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari; quella sull’innovazione di tecniche e prodotti fitosanitari; quella sull’uso razionale delle macchine irroratrici dei prodotti fitosanitari; quella come supporto alla diagnosi di fitopatie e consigli di prevenzione e lotta”.

Al: lavori riorganizzazione sistema idrico aree rurali di Bella

Sono stati consegnati da Acquedotto Lucano Spa all’impresa aggiudicataria, i lavori di realizzazione del progetto di “riorganizzazione del sistema idrico delle aree rurali in agro del Comune di Bella”, che rientra tra quelli finanziati con la delibera CIPE n. 79 del 2012 a valere sui fondi FSC – Delibera CIPE 79/2012- Obiettivi di servizio, per un importo complessivo di 900 mila euro.
L’intervento – spiega una nota di Acquedotto Lucano –  si è reso necessario per integrare la dotazione idrica di alcune importanti zone rurali del Comune di Bella, risultata negli ultimi anni insufficiente, sia per le mutate esigenze antropiche sia per il recente sviluppo nella zona di moderne aziende agricole. La riorganizzazione del sistema consentirà , in particolare, il potenziamento del sistema di adduzione e distribuzione a servizio della frazione di S. Antonio Casalini e di altre aree limitrofe.
Il progetto tiene conto non solo dell’esigenza prioritaria di integrazione della risorsa idrica, ma anche del raggiungimento contestuale di obiettivi ambientali e gestionali attraverso l’utilizzo di tecnologie in grado di garantire le prestazioni minime richieste ed una più efficiente gestione.
Il materiale scelto per le nuove condotte è in polietilene ad alta densità che garantisce un’ottima durabilità con diametri tali da assicurare una buona e regolare distribuzione della risorsa, onde efficientare il servizio e consentire una riduzione dei costi di manutenzione.
“Il potenziamento del sistema di adduzione e distribuzione nel territorio di Bella, scopo principale del progetto di riorganizzazione – dichiara l’amministratore unico di Acquedotto Lucano Spa, Giandomenico Marchese –si inserisce tra gli obiettivi strategici di ottimizzazione del servizio idrico integrato e consentirà, tra l’altro, la risoluzione della problematica legata alla continuità del servizio, nonchè il superamento dei deficit strutturali delle reti e degli impianti del territorio interessato dal progetto. L’impegno del gestore nell’adeguamento degli schemi idrici intercomunali del Marmo e del Melandro – conclude Marchese – proseguirà in questa direzione e verso la realizzazione di altri importanti investimenti che in futuro potranno limitare perdite e disagi migliorando il servizio reso ai cittadini”
L’intervento per la riorganizzazione del sistema idrico delle aree rurali in agro del Comune di Bella si va ad aggiungere ad altri progetti di adeguamento previsti nella zona del Melandro, alcuni dei quali già realizzati, altri in fase di aggiudicazione.
  

Rosa: risolto problema sversamento reflui nel Platano a Baragiano

Risolta l’emergenza dello sversamento di reflui nel torrente Platano presso Baragiano Scalo, segnalata da Legambiente nell’ambito della campagna “Operazione scarichi”. Lo comunica l’assessore regionale all’Ambiente ed Energia, Gianni Rosa.
In seguito alla nota dell’associazione ambientalista, che aveva denunciato al Dipartimento Ambiente “la presenza di acque torbide e maleodoranti con fuoriuscita, in alcuni punti, di rifiuti di origine domestica lungo un tratto del torrente  di circa tre chilometri in corrispondenza dell’inizio dell’area industriale fino alla stazione di Bella Muro”, l’assessore Rosa ha subito chiesto l’intervento di Asp, Arpab e Acquedotto Lucano, ognuno per le proprie competenze. Sono stati effettuati sopralluoghi per valutare la situazione, confermando lo sversamento di reflui, che perdurava da anni, e forti odori nauseabondi.
Acquedotto lucano ha ripristinato la corretta funzionalità dell’impianto, che ora è perfettamente operante e non presenta criticità.
“Possiamo confermare che il problema – ha commentato Rosa – è stato superato. E’ importante il ruolo delle associazioni che segnalano le emergenze ambientali sui territori. E’ una sinergia che ci permette di intervenire, come in questo caso, per risolvere situazioni potenzialmente inquinanti e pericolose per la salute”. 

Strumenti informatici per persone con disabilità, ok a graduatoria

Acquisto di strumenti informatici a favore delle persone con disabilità. La Giunta regionale ha approvato la graduatoria dei beneficiari per il 2020. I contributi ammontano in totale a 28.744 euro. Lo rende noto l’assessore all’Ambiente ed Energia, Gianni Rosa, che ha proposto il provvedimento.
E’ previsto un contributo pari al 50 per cento della spesa effettivamente sostenuta fino a un massimo di 600 euro.
“Continua l’impegno del governo Bardi verso le fasce più deboli della nostra società – commenta Rosa – anche in considerazione del fatto che gli strumenti informatici sono fondamentali per la qualità della vita di chi, per motivi di salute, vive una condizione di disagio”.
 

Matera 2019, on line il manuale realizzato per “So Far So Close”

Il tema della vicinanza, in risposta al distanziamento fisico, è stato centrale nel Festival “So far, so close” prodotto dalla Fondazione Matera-Basilicata 2019, svolto a Matera e in diversi comuni della Basilicata dal 12 settembre al 24 ottobre 2020: vicinanza sia in termini di nuove relazioni tra le persone sia tra aree urbane e aree remote, in un percorso di ripensamento che potesse definire nuovi rituali dello stare insieme e nuove modalità di fruizione dello spazio pubblico.

La ricerca su soluzioni possibili, strategie ed esperienze maturate nell’ambito del Festival e, più in generale, nel settore dello spettacolo dal vivo in risposta alle limitazioni, è confluita nel manuale “So Far So Close. Pratiche di vicinanza infra-pandemiche”, curato dalla Open Design School, il laboratorio di design partecipativo di Matera 2019. Il Manuale, pubblicato oggi sul sito ods.matera-basilicata2019.it (distribuito con licenza Creative Commons CC BY-SA-NC in forma digitale e liberamente stampabile), ha analizzato i progressivi cambiamenti riguardanti la regolamentazione e le linee guida per lo spettacolo dal vivo ed è organizzato in tre sezioni:

“SO FAR. Ampliare il campo d’indagine”, la parte di ricerca e di approfondimento sulle tematiche che gravitano attorno ai nuovi rituali imposti dal virus, con contributi di artisti, architetti, ricercatori, scienziati, filosofi, antropologi e organizzatori di eventi a cui è stata chiesto di rispondere alla domanda “Quali esercizi di vicinanza proponi per questa fase infra-pandemica?”; “APPARATI. Normative e soluzioni possibili”, la raccolta dei DPCM, degli articoli e dei progetti che hanno accompagnato la fase di ricerca, riferimenti e casi studio che presentano possibili soluzioni creative o spunti di riflessione rispetto alle nuove norme per il contenimento del contagio, con una selezione di manuali, guide e strumenti disponibili; “SO CLOSE. Sperimentare sul campo”, la sezione strettamente operativa che comprende gli strumenti, il metodo di indagine, i progetti, le strutture e i visual ideati, i casi studio affrontati, con l’analisi delle criticità e la restituzione dei risultati e delle soluzioni adottate.

Ad aprire il Manuale è la prefazione del Ministro per i beni, le attività culturali e il turismo, Dario Franceschini, che sottolinea: “Il filo conduttore che ha animato il Festival So Far So Close è stata la ricerca sulla vicinanza, in tutti i suoi molteplici aspetti, in un tempo di relazioni liquide, digitali e virtuali e di dialettica tra centro e periferia, tra vecchie e nuove marginalità, tra realtà urbane e paese e borghi. Più che un Manuale, un seme, un contributo alla riflessione che manterrà una sua fecondità anche quando questo periodo difficile sarà finito”.

Fra i numerosi contributi, anche quelli di Maurizio Carta – urbanista, Maurizio Ferraris – filosofo, Patrizia Giancotti, antropologa, Janet Hetman – architetto, Bertram Niessen – Direttore scientifico di cheFare, Alessandra Pioselli – critico d’arte e curatrice, Marco Petroni – teorico del design. É inclusa una sezione di interviste ad alcuni degli artisti protagonisti del Festival, come il coreografo e danzatore Virgilio Sieni, il regista e performer Antonio Tagliarini, il coreografo Michele Di Stefano, la danzatrice e coreografa Annamaria Ajmone, l’artista attivista, promotore di progetti partecipativi e di arte pubblica Luigi Coppola, insieme a Joseph Grima, Ideatore di Open Design School.

“Sin dall’inizio – spiega la manager sviluppo e relazioni della Fondazione Matera Basilicata 2019, Rossella Tarantino – abbiamo immaginato, insieme a Rita Orlando, di realizzare, a complemento del Festival, un Manuale open source che narrasse il lavoro di ricerca e sperimentazione condotto da Open Design School e raccogliesse anche altri esercizi di vicinanza fatti da designer, artisti, curatori in questo periodo distopico. Un Manuale che possa essere un ulteriore momento di riflessione e di rigenerazione, perché, come abbiamo imparato dal percorso di Matera 2019, il limite è un nuovo inizio”.

“La co-progettazione, insieme all’imparare facendo, è un assunto fondamentale della metodologia di Open Design School – evidenzia Rita Orlando, la manager della School per la Fondazione Matera Basilicata 2019 -. In questo caso, è un principio che ha informato non solo il disegno degli spazi performativi, insieme agli artisti, ma anche lo studio dei comportamenti sociali derivati dalla pandemia, insieme alle comunità, e la loro declinazione in chiave progettuale per un nuovo paradigma di definizione condivisa dello spazio pubblico / collettivo, inteso come momento di incontro di diverse visioni e tensioni sociali”.

Questa ricerca-azione è intesa come un continuo work in progress, un diario di bordo open-source, utile alla mappatura dei casi studio, alla raccolta di testimonianze e ad aggregare le informazioni reperite in itinere. L’auspicio è che i contenuti di questo Manuale vengano utilizzati, arricchiti, discussi, modificati e perfezionati da chiunque ne vorrà far uso.

Laboratori Arpab, si completano le procedure di accreditamento

“L’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Basilicata sta completando la procedura di accreditamento dei laboratori di prova”.

Lo rende noto la stessa Agenzia con una nota nella quale si evidenzia che “in conformità con l’art.12 della legge 132/2016 sulla ‘Rete nazionale dei laboratori accreditati’, con cui le agenzie per la protezione dell’ambiente sono tenute ad applicare i metodi elaborati e approvati dal Sistema nazionale come metodi ufficiali di riferimento, anche l’Arpab garantirà l’uniformità alla norma UNI CEI EN ISO/IEC 17025 che specifica i requisiti generali per la competenza, l'imparzialità e il regolare funzionamento dei laboratori.
Sono state definite, in particolare, le tempistiche per l’ultimazione dei lavori tecnici: sei mesi i tempi stimati per i laboratori di Potenza e tre per quelli di Metaponto che coincideranno con il trasloco e la custodia degli strumenti evitando, anticipatamente, l’interruzione delle attività”.

“Il percorso intrapreso, articolato e impegnativo, rappresenta un riconoscimento indispensabile per l’Agenzia lucana preposta alla protezione dell’ambiente che finora non aveva mai adeguato formalmente i propri laboratori ai requisiti generali di competenza rilasciati da ‘Accredia’, l’Ente unico nazionale di accreditamento designato dal governo italiano” ha puntualizzato il direttore generale dell’Arpab Antonio Tisci.

Accredia, infatti, in applicazione del Regolamento europeo 765/2008, attesta la competenza, l’indipendenza e l’imparzialità degli organismi di certificazione, ispezione e verifica e dei laboratori di prova e taratura. Al percorso di accreditamento, inoltre, si affianca anche quello della certificazione di qualità delle attività laboratoristiche per il continuo miglioramento delle prestazioni.

“E’ un passo importante che l’Arpab attendeva da tempo ed è finalizzato a rendere più efficiente il controllo ambientale e a colmare una lacuna ormai non più sostenibile – ha evidenziato il direttore Antonio Tisci -. Quando la procedura di accreditamento sarà completata, finalmente anche l’Agenzia per l’ambiente della Basilicata avrà laboratori la qualità delle cui procedure sarà perfettamente e completamente certificata e riconosciuta”.

Materit, Rosa:no del Mise al progetto ma recuperiamo tempo perduto

“La bonifica dell’ex Materit è una eredità pesante che stiamo affrontando di petto senza nascondere nulla ai cittadini. E’ terminata in malo modo la gara indetta con delibera di giunta regionale n. 370 del 1 aprile 2014 per l’appalto della progettazione, messa in sicurezza e bonifica esecutiva”. Lo ha dichiarato l’assessore regionale all’Ambiente ed Energia; Gianni Rosa, riferendosi al sito ricompreso nel Sin Valbasento.
“Abbiamo dovuto prendere atto – ha aggiunto l’assessore – delle segnalazioni pervenute dal ministero dello Sviluppo economico. Avvalendosi dell’Ispra e dell’Inail, il Mise ha evidenziato che il progetto acquisito nel 2014 non risulta idoneo alla completa messa in sicurezza e alla definitiva bonifica del sito. Ed è, pertanto, non adeguato a soddisfare l’interesse pubblico di tutela della salute e dell’ambiente né a raggiungere gli obiettivi che la Regione intendeva perseguire con l’appalto in questione.
Conseguentemente con una determina dirigenziale datata 5 novembre – ha sottolineato Rosa – abbiamo annullato la gara. Nello stesso giorno, con una determina immediatamente successiva, abbiamo approvato un avviso pubblico per affidare la redazione di un piano di caratterizzazione e progettazione degli interventi di messa in sicurezza del sito. Il tutto è da completare entro un anno da oggi. Appena sarà approvato anche il piano di caratterizzazione, daremo corso alla procedura per aggiudicare la progettazione dei lavori di bonifica delle aree contaminate”.
“Proveremo a recuperare il tempo perduto dal 2014. I cittadini – ha concluso l’esponente del governo Bardi – hanno diritto a vivere in sicurezza ed è dovere di chi governa dare soluzioni realistiche ai problemi esistenti sul territorio e Materit ha la priorità massima nella nostra agenda politica”.

Alsia: incontro con viticoltori su programma attività 2021-2023

Le attività per la vitivinicoltura in Basilicata saranno al centro del secondo incontro tematico promosso dall’ALSIA, l’Agenzia Lucana di Sviluppo e di Innovazione in Agricoltura, per mercoledì 18 novembre 2020, alle ore 16.00, per costruire in modo condiviso il programma triennale 2021-2023 dell’Agenzia.
Lo aveva già annunciato nell’ottobre scorso il direttore dell’ALSIA, Aniello Crescenzi, al termine del primo confronto, in quella occasione con il comparto della ricerca, che aveva coinvolto l’Università degli Studi della Basilicata e del CREA-VE, Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria di Turi (BA), oltre che il Centro ricerche dell’Agenzia “Metapontum Agrobios” e 3 delle Aziende agricole sperimentali dimostrative dell’ALSIA.
L’incontro, che anche in considerazione della attuale emergenza sanitaria da covid-19 si terrà in videoconferenza su piattaforma Zoom, coinvolgerà viticoltori, trasformatori e produttori attivi sul territorio regionale.
“In vista della redazione ed approvazione del Programma triennale delle attività ALSIA 2021-2023 – fa sapere il direttore dell’ALSIA, Crescenzi – l’Agenzia sta organizzando alcuni incontri tematici finalizzati non solo a divulgare in modo mirato i risultati delle attività già in corso, ma anche a valutare lo stato di ciascun comparto produttivo, ed in particolare il loro fabbisogno in termini di trasferimento dell’innovazione, di formazione e di divulgazione”.

  

Rosa: Ager Venusinum, continua campagna di mistificazione

“Sulla questione nell’Ager Venusinus continua la campagna di mistificazione. Ci tengo a ribadire, se non fosse stato già sufficiente quanto detto sinora, che, con la delibera di Giunta regionale n. 754/2020, non ci sono nuovi vincoli, non ci sono aggravi di procedure, non si amplia l’area, insomma, non cambia assolutamente nulla.
L’area dell’Ager Venusinus è già area non idonea alla localizzazione delle FER (fonti energie rinnovabili) così come previsto dal 2015 con la legge regionale n. 54 ed è interessata intensamente anche da altri vincoli già operanti (fiumi, boschi, tratturi, beni culturali, centri storici, DM di dichiarazione di interesse pubblico – vedasi il DM di Banzi).
Questa era la situazione prima e questa continua ad essere anche oggi.
La DGR ratifica un lavoro tecnico che confluisce nel quadro conoscitivo del Piano Paesaggistico Regionale, in corso di redazione e, quindi, un Piano che non è ancora definito nella normativa, non adottato e che, pertanto, deve passare dal Consiglio regionale dopo le osservazioni dei Comuni e dei cittadini. Non comporta, per dirla in altre parole, alcuna modifica normativa sull’area.
Tutta la sterile ed infondata polemica nasce dal parere negativo su un impianto eolico; parere negativo reso non perché sull’area vi sono nuovi vincoli ma per una questione di "intervisibilità tra parchi', caratteristica che ne impedisce la realizzazione ora, come prima della delibera incriminata.
Quindi, tutte le critiche sul fatto di aver apposto nuovi vincoli, di aver aggravato le procedure amministrative per la realizzazione delle attività industriali, fino ad arrivare quella della possibile esclusione del Vulture Melfese dalle ricadute economiche del Recovery Fund sono panzane messe in campo strumentalmente da chi porta avanti interessi personali tentando di creare allarmismo.
Tra l’altro se quanto sostenuto fosse vero non si comprende perché proprio in concomitanza di questo parere negativo, siano stati rilasciati altri due pareri positivi.
Rispedisco, quindi, al mittente tutte le illazioni nella consapevolezza che il bene collettivo è quello che mi spinge ad agire, non lobby e non interessi privati”.
Lo dichiara l’assessore regionale all’Ambiente ed Energia, Gianni Rosa.

Alsia, il 19/11 seminario “Da controllo mosca a qualità olio Evo”

“Dal controllo della mosca alla qualità dell’olio EVO”: se ne parlerà nel seminario in videoconferenza promosso dall’ALSIA, l’Agenzia Lucana di Sviluppo e di Innovazione in Agricoltura, in programma giovedì 19 novembre, dalle ore 17.00, su piattaforma Zoom e in diretta streaming sulla pagina Facebook di “ALSIA Basilicata”.
La qualità dell’olio EVO è la chiave per la redditività della coltura e la qualità parte dal campo fino a coinvolgere le successive fasi di lavorazione in frantoio. Il seminario sulla difesa della coltura dell’olivo, con particolare riferimento ai metodi di controllo della mosca delle olive, fornirà gli aggiornamenti ed i risultati delle attività di prove di campo realizzate in Basilicata. Verranno inoltre presentati alcuni studi in corso sul progetto O.R.G.Oli.O. Lucano, che ambisce ad aumentare le basi conoscitive utili per aumentare la redditività delle aziende olivicole, rispettando la sostenibilità ambientale del processo produttivo.
A introdurre i lavori sarà il direttore dell’ALSIA, Aniello Crescenzi. Seguiranno gli interventi di Arturo Caponero e Giovanni Lacertosa (ALSIA) sul tema “Qualità delle olive e controllo della Bactrocera oleae in Basilicata: aggiornamenti”, e quello di Giuseppe Montanaro, dell’Università degli studi della Basilicata, su “Indici di qualità delle olive e livello di polifenoli: primi risultati delle attività del progetto O.R.G.Oli.O. Lucano”.
Finanziato con la misura 16.2 del PSR 2014/2020 della Regione Basilicata, O.R.G.Oli.O. LUCANO è un partenariato composto da attori del mondo produttivo e della ricerca, con capofila il Consorzio di tutela della denominazione di origine protetta dell’olio extravergine di oliva “Vulture”. L’obiettivo del progetto è quello di favorire la “cooperazione” e lo scambio di conoscenze, per generare nuove idee e trasformare la conoscenza in soluzioni mirate da mettere rapidamente in pratica.
Per partecipare alla videoconferenza occorre compilare il modulo “ISCRIVITI” dell’evento pubblicato sul sito dell’ALSIA all’indirizzo https://bit.ly/ALSIA-moscaolive.

   

Consulenza fitosanitaria, dal 19/11 le domande all’Alsia

Mancano pochi giorni all’apertura del Bando per i Servizi di consulenza dell’ALSIA, l’Agenzia Lucana di Sviluppo e di Innovazione in Agricoltura: a partire dal 19 novembre, e per i 30 giorni successivi, le aziende agricole della Basilicata potranno richiedere per il prossimo triennio una consulenza diretta e gratuita per migliorare la gestione sostenibile dei prodotti fitosanitari, con effetti positivi sull’economia aziendale, sull’impatto ambientale e sulla qualità dei prodotti agricoli.

Il Bando è stato emanato dall’ALSIA con Delibera Direttoriale n. 102 del 6 ottobre 2020, con riferimento al progetto della stessa Agenzia approvato dalla Giunta della Regione Basilicata con Delibera n. 805 del 6 novembre 2019, a valere sulla Sottomisura 2.1 del PSR 2014-2020 della stessa Regione (“Sostegno per l'utilizzo dei servizi di consulenza da parte delle aziende”).

Con l’emanazione del Bando, prende avvio il progetto dell’ALSIA che, nel prossimo triennio, potrà coinvolgere fino a 842 aziende agricole lucane. Obiettivo prioritario del progetto è quello di fornire, a livello regionale, un servizio di consulenza specialistica diretta agli imprenditori agricoli, a supporto delle scelte gestionali per la difesa integrata e biologica delle colture agrarie, in linea con gli indirizzi e le normative comunitarie e nazionali per la sostenibilità ambientale delle attività agricole.

L’analisi del fabbisogno, infatti, ha evidenziato che un elevato numero di aziende agricole lucane è gestito da imprenditori con carente preparazione tecnica nella gestione della difesa fitosanitaria, localizzate in aree con agricoltura intensiva e fragili da un punto di vista ambientale, come la pianura metapontina. Il progetto si rivolge quindi prioritariamente a queste aziende, con particolare riferimento a quelle che utilizzano maggiormente agrofarmaci e sono condotte da giovani imprenditori.

La consulenza consentirà alle aziende agricole aderenti di migliorare l’organizzazione aziendale per la gestione dei prodotti fitosanitari, le strategie di difesa integrata e biologica, la corretta distribuzione dei prodotti fitosanitari e la sostenibilità ambientale.

Ogni azienda usufruirà gratuitamente di un’analisi dei punti critici aziendali e delle possibili soluzioni, e di consulenze tra cui: quella fitosanitaria per la gestione aziendale, finalizzata all’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari; quella sull’innovazione di tecniche e prodotti fitosanitari; quella sull’uso razionale delle macchine irroratrici dei prodotti fitosanitari; quella come supporto alla diagnosi di fitopatie e consigli di prevenzione e lotta.

Il progetto di consulenza che vedrà impegnata l’ALSIA, presenta caratteri di originalità nelle modalità operative dell’applicazione della Misura 2.1 del PSR 2014/2020 rispetto alle altre regioni italiane, e per questo è seguito con attenzione come possibile esempio di best practice da considerare per il prossimo settennio della PAC (Politica agricola comunitaria) per utilizzare i Servizi tecnici regionali a supporto delle aziende agricole per la corretta applicazione di misure agro-climatico-ambientali sempre più complesse.

Gli imprenditori agricoli aderenti al Bando, inoltre, usufruiranno dei servizi on-line dell’ALSIA, con personalizzazione alle specifiche realtà aziendali (come ad esempio il consiglio irriguo e il consiglio sulla difesa fitosanitaria basati sui dati agrometeorologici, o il monitoraggio fitosanitario e l’uso dei modelli previsionali per la gestione delle principali fitopatie e parassiti animali), con possibilità di accedere, con priorità, ai corsi organizzati dall’Agenzia per l’abilitazione o il rinnovo del patentino per l’uso dei prodotti fitosanitari o a iniziative di aggiornamento professionale nei diversi settori dell’agro-industria.

L’erogazione dei servizi di consulenza alle aziende sarà assicurata da circa 30 Consulenti fitosanitari dell’ALSIA che potranno avvalersi di una consolidata struttura tecnica e amministrativa dell’Agenzia (Servizio agrometeorologico lucano, Servizio regionale di controllo delle irroratrici, Servizio di difesa integrata, Servizio di previsione e avvertimento, Rete di monitoraggio regionale, Laboratori fitopatologico, Servizio informatico e comunicazione, Area amministrativa).

La procedura di presentazione delle domande di consulenza è a sportello. I richiedenti devono essere titolari di aziende agricole in possesso di fascicolo aziendale. Per l’accettazione delle domande si terrà conto dei 5 criteri di priorità considerati nel progetto. La domanda di partecipazione potrà essere compilata on-line sul sito web dell’Alsia, inviata tramite PEC o consegnata a mano al protocollo dell’ALSIA per 30 giorni a partire dalle ore 8.00 del 19 novembre 2020.

Tutte le informazioni relative al Bando e la modulistica sono reperibili sul sito dell’ALSIA

Odori sulfurei, Arpab posiziona impianto mobile a Stigliano

Su richiesta dell’assessore regionale all’Ambiente ed Energia, Gianni Rosa, l’Arpab ha installato una postazione mobile a Stigliano, per monitorare la presenza di emissioni nell’aria, in particolare di idrocarburi non metanici, che potrebbero essere la causa dei cattivi odori percepiti dai cittadini dei territori ricompresi nella concessione Tempa Rossa.
E’ una prima risposta alle segnalazioni inviate al Dipartimento Ambiente dai Comuni di Stigliano, Accettura e Oliveto Lucano.
“Abbiamo iniziato da Stigliano, ma i controlli proseguiranno – ha evidenziato l’assessore Rosa – in tutti i comuni della concessione, dando precedenza ai Comuni che hanno denunciato la presenza di odori molesti. Non ci fermeremo qua. La settimana prossima presenteremo una proposta di legge con la quale verranno regolamentati i limiti soglia per gli odorigeni, mancanti di una disciplina nazionale. Faremo tutto quanto è necessario perché la comunità interessate vivano in sicurezza e siano informate nella massima trasparenza su tutte le questioni attinenti alle estrazioni petrolifere. La tutela della salute e dell’ambiente è una priorità per il governo Bardi”. 

Ager Venusinus, Rosa: nessun vincolo a nuove iniziative

“La delibera recentemente approvata per la delimitazione dell’ager venusinus come zona di interesse archeologico non comporta alcun vincolo a nuove iniziative nel Vulture Melfese, all’agricoltura irrigua di quel territorio, alle comunità che vi abitano”. È quanto precisa l’assessore regionale all’Ambiente Gianni Rosa che replica così anche alle “interessate e strumentali anticipazioni di stampa che accusano ingiustamente il governo regionale di aver bloccato lo sviluppo del territorio”.

“Come tutti sanno il Piano paesaggistico – afferma l’assessore – è un importante strumento di governo del territorio che sarà approvato a conclusione di un iter complesso e partecipato a garanzia di cittadini, imprese, soggetti economici e amministrazioni pubbliche. Con la delibera n. 754/2020, che tutti possono consultare, la Giunta ha preso atto del lavoro preliminare svolto in sede tecnica per la mappatura del territorio del Vulture Melfese e la delimitazione dell’Ager Venusinus come zona di interesse archeologico. Un lavoro che non comporta l’apposizione di nessun vincolo, ma si limita appunto alla mappatura delle caratteristiche del territorio, a cui seguiranno la definizione del Piano e le conseguenti indicazioni sulla possibilità di valorizzare di trasformare il territorio. L’identificazione dell’area non cancella le strumentazioni urbanistiche vigenti ma intende fornire un quadro di attenzioni sia alle trasformabilità del contesto sia alle iniziative per la sua valorizzazione”.

“E’ bene inoltre precisare – aggiunge ancora Rosa – che la definizione di una zona di interesse archeologico rientra fra i beni paesaggistici e non fra i beni archeologici, che invece prevedono vincoli all’esito di un procedimento amministrativo ministeriale per la dichiarazione di interesse culturale, con conseguente modalità di protezione ‘diretta’ dei beni stessi. L’individuazione della zona di interesse archeologico dell’Ager Venusinus è avvenuta in base all’esito di ricerche e studi archeologici ventennali e in considerazione del valore paesaggistico e della trasformazione subita dal territorio nel corso del tempo. Quindi nessuna scelta affrettata e nessun vincolo nell’area del Vulture Melfese ma solo – conclude Rosa – la necessità di governare, come soggetto pubblico, le esigenze anche attuali di interventi dettate dalle più svariate aspettative. Cosa che la Giunta regionale intende fare accelerando la definizione del Piano paesaggistico dopo anni di ritardi che hanno, quelli sì, davvero bloccato e condizionato lo sviluppo dei nostri territori”.