Rosa su graduatorie e bando direttore Arpab

“In questi giorni di emergenza sanitaria mi dispiace constatare che esiste una emergenza parallela, forse meno evidente ma sempre dannosa: l’emergenza di una corretta informazione. Mi spiace dover constatare che pur di attaccare politicamente la mia persona o l’operato della Giunta si viene meno a quell’imprescindibile dovere di conoscenza che sottende ad un’informazione critica ma pur sempre veritiera.
Mi riferisco alla vicenda dello scorrimento delle graduatorie ancora valide per le assunzioni in Arpab. La confusione, anche da parte di chi dovrebbe informarsi prima, è assoluta. Lo dimostra il fatto che solo due giorni fa viene riportata la notizia che l’uso delle graduatorie veniva effettuato il giorno prima della scadenza dei termini utili per lo scorrimento, insinuando un ‘tempismo miracoloso’; oggi, si afferma che una legge regionale del 1996 fa durare le graduatorie per le assunzioni ‘tre anni’, sottintendendo una grave illegittimità.
Qual è la notizia vera?
Quanto al bando per il Direttore Arpab, come è noto, mi sono sempre opposto agli avvisi ed ai concorsi banditi in periodi nei quali, come ad esempio quello emergenziale che stiamo vivendo, l’attenzione dei cittadini è rivolta altrove e non ho fatto marcia indietro. Per questo, non ho ritenuto opportuno che fosse bandito l’avviso ed ho scelto di aspettare che l’emergenza scemasse, anche in analogia alla normativa nazionale sul blocco dei concorsi, tentando così di garantire la massima partecipazione al bando. Ho fatto male? Forse. Ma sicuramente non sono venuto meno a quei principi di trasparenza e massima partecipazione che ho sempre portato avanti nella mia vita.
Rassicuro, però, tutti i malpensanti che, nonostante il fisiologico rallentamento delle attività amministrative in questo periodo, l’avviso è di prossima uscita, nella speranza che anche questa notizia non susciti ulteriori sterili critiche”.
Lo dichiara Gianni Rosa, assessore regionale all’Ambiente ed Energia.

Adduce: “Chiusura pagine Corriere del Mezzogiorno segnale grave”

“La notizia di un giornale che chiude non può che essere una brutta notizia. L’annunciata riduzione delle pagine del Corriere del Mezzogiorno, edizione Puglia, con la conseguente chiusura delle pagine di Matera, è un grave segnale di cui avremmo volentieri fatto a meno già in tempi normali, tanto più in un tempo così difficile come quello che stiamo vivendo”. Lo afferma il presidente della Fondazione Matera Basilicata 2019, Salvatore Adduce. “E’ proprio in questi periodi – aggiunge – che è indispensabile avere a disposizione un robusto e plurale sistema di informazione capace di approfondire temi così delicati come quelli che stiamo affrontando ed evitando di lasciare ai social network questa pesante responsabilità. Sono passati pochi giorni da quando, insieme al direttore, abbiamo tutti quanti celebrato un anno di vita delle pagine di Matera del Corriere del Mezzogiorno e la felice intuizione di accompagnare il nostro viaggio nell’anno da capitale europea della cultura. I risultati sono stati esaltanti, in tutte le direzioni. Chiudere questa voce autorevole su Matera significa ridurre l’attenzione su una città che ha saputo posizionarsi su livelli internazionali. E che si prepara ad affrontare un nuovo viaggio candidandosi a diventare un esempio nella gestione della produzione culturale post-covid”. “Mi auguro come presidente della Fondazione Basilicata Matera 2019 e come presidente dell’Anci Basilicata – conclude Adduce – che l’editore possa rivedere questa scelta anche alla luce delle risorse che le principali istituzioni nazionali e territoriali si preparano a mettere a disposizione dell’intero sistema imprenditoriale per uscire da questa fase con il minor trauma possibile".