Non accettare TikTok dagli sconosciuti

Matteo Salvini si è registrato sul celebre social cinese che sta conquistando sempre più adolescenti. E la sua iscrizione è una mossa politica che strizza l’occhio agli elettori del futuro.

TikTok, le lancette corrono. E i giovanissimi utenti del social prima o poi diventeranno maggiorenni. Ed elettori. Matteo Salvini sembra averlo capito prima dei suoi competitor. E così ha deciso di iscriversi alla comunità virtuale popolata soprattutto dalla Generazione Z, cioè i nati dopo il 2000. L’età media degli iscritti va infatti dai 14 ai 16 anni: un bacino di fan che il leader della Lega non vuole perdere.

MICROVIDEO E SFIDE: LA COMUNICAZIONE SU TIKTOK

Ma facciamo un passo indietro. TikTok è un social network da 1 miliardo di utenti lanciato in Cina nel 2016 e approdato in Italia nel 2018. Con le sue challenge (sfide a colpi di coreografie, karaoke e balli), e i suoi microvideo di 15 secondi massimo, ha inaugurato una comunicazione ancor più rapida e diretta di quella su Instagram e Facebook.

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ORDINE E LOTTA ALL’IMMIGRAZIONE

Sul suo nuovo profilo Salvini – o la “sua” Bestia – ha inserito l’hashtag #primagliitaliani, seguito da un tricolore, se non fosse chiaro il concetto. Al momento conta 2.001 follower e 1.233 Mi piace. Tra i post pubblicati, un video in cui stringe con fierezza la mano alle forze dell’ordine e un intervento a Non è l’arena sull’immigrazione. «In Italia si arriva con i documenti e se si ha il permesso di arrivare altrimenti si arriva da dove si è venuti», sentenzia.

Il profilo di Matteo Salvini su TikTok

GLI UTENTI NON SEMBRANO APPREZZARE

Nonostante lo sforzo, i diretti interessati non sembrano apprezzare. Almeno a giudicare dalla gran parte dei feedback. Sotto il post in cui invitava a guardare la puntata di Di Martedì in cui è stato ospite il 12 novembre, sono piovuti commenti trachant: «Non voglio sprecare minuti preziosi della mia vita», «potevi lasciarmi almeno TikTok libero da te», «che bello poterti insultare anche qui», «vai via da questo social». Nel marasma, c’è anche chi lo ha invitato a esibirsi in un balletto. Ma non è mancato chi si è chiesto se fosse legale «fare propaganda politica su una piattaforma usata principalmente da minori».

Matteo Salvini su TikTok
Alcuni dei commenti ricevuti da Matteo Salvini sul suo profilo di TikTok

COSÌ LA LEGA “COLTIVA” IL SUO ELETTORATO

Un problema che certamente Salvini non si pone, anzi. Come evidenziato da Report (puntata del 28 ottobre), i post del leader della Lega a pagamento hanno tra i target anche gli under18. La sponsorizzazione si rivolge per il 20% (13% al pubblico maschile e 7% al pubblico femminile) agli adolescenti tra i 13 e i 17 anni. Del resto Salvini è stato tra i primi ad aver sostenuto l’allargamento del voto ai 16enni (proposta che a dire il vero è stata appoggiata trasversalmente da quasi tutti i partiti).

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«CON I SOCIAL SI TRASMETTONO I PRIMI ELEMENTI IDEOLOGICI»

Politicizzare i giovani con strumenti che sembrano non aver nulla a che fare con la politica non è una tecnica nuova. Lo spiega Paolo Barcella, docente di Storia contemporanea all’Università di Bergamo e autore del saggio Percorsi leghisti. «Salvini attraverso i social sta cercando di intercettare gli adolescenti e trasmettere i primi elementi ideologici su cui poi costruirà un discorso politico», conferma il professore a Lettera43.it. «Ma stringere un rapporto con i futuri elettori è una strategia che tutte le più grandi forze politiche di massa hanno attuato, molto prima dei social». I leader, è il ragionamento, «hanno sempre trovato dei luoghi in cui formare l’ideologia, un pacchetto di valori, prima di entrare direttamente nel merito del discorso politico». E il capo del Carroccio sta facendo la stessa identica cosa. «Il luogo in cui porta avanti questa strategia è il mondo dei social, perché è il nuovo spazio pubblico. Difficile pronosticare quali saranno i risultati che porterà a casa. Ma, di sicuro, quando i 16enni di oggi andranno a votare, avranno molta più familiarità con il volto di Salvini che con quello di altri leader politici».

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